Sosteneva Kant che per stabilire cosa possa essere considerato morale, è sufficiente immaginare che tutti attuino lo stesso comportamento. Se ci sta bene, il comportamento è morale, altrimenti no. E’ il caso dell’infedeltà di coppia, che va per la maggiore; essere infedeli, essere sleali, significa innanzitutto voler cercare al di fuori di sé delle emozioni momentanee, una sorta di potere che ci allontana da noi stessi. Esiste un’essenza di noi che non varia nel tempo, ed è quella parte che ci fa essere consapevoli di chi siamo. In realtà, l’infedele lo è anche verso la parola data, verso alcuni principi, verso le persone in genere, perché vive di sotterfugi sentendosi furbo. Ottiene invece di allontanarsi da sé, andando incontro ad una solitudine, in quanto questo allontanamento lo fa perdere, gli fa ritenere di dover cercare qualcosa oltre se stesso. La fedeltà è quindi un fatto etico, un allineamento ai principi interiori universali che appartengono indistintamente a tutti; l’anima ricerca il bene e avverte immediatamente quando non se ne nutre. Occorre inoltre distinguere: se l’infedeltà è l’inizio di una nuova vita, di una nuova evoluzione di noi stessi, se in pratica è amore e un vero incontro, allora ha un valore perché determina una svolta. Se, al contrario, è la ricerca di un beneficio personale, essa è un atto totalmente egoistico anche se attuato da entrambe le parti. E’ un soddisfacimento di basso livello che porta ad offendere la persona che subisce l’infedeltà e ad offendere la persona con cui si attua l’infedeltà, perché, offrendole poco, donandole nulla, essa è del tutto svalutata, come svalutato è il valore della sua vita. E svalutando l’altra persona, l’infedele svaluta se stesso, ponendosi ad un piano basso e considerandosi poco, allontanandosi dalla parte più pura che gli appartiene e ottenendo di depauperarsene. L’infedeltà è menzogna, è doppio egoismo e, chi ha questo come orizzonte, è un’anima perduta. Non ci sono esigenze il cui facile soddisfacimento possa veramente appagarci; l’anima richiede invece di restare ad un livello alto, di avere cura delle nostre intenzioni ma anche della qualità dei nostri pensieri. E’ così che ci innalziamo, è così che possiamo proseguire.