Visioni

Nei vari incontri col vecchio proprietario della casa, nei quali intendeva illustrarmi il giardino con le sue piante, la casa stessa e le sue fasi di costruzione, nonché tutte le particolarità del vivere, ci ha tenuto a raccomandarmi ossessivamente di proseguire in una serie di sue consuetudini. Tutte le sere, nella vallata davanti casa, arrivano infatti molti animali dal bosco per nutrirsi, ed io avrei dovuto inserire una recinzione elettrica per scoraggiarli. Benché si sia immersi nella natura, infatti, la natura per molte persone – ed è un pensiero assai diffuso – non deve entrare in contrasto con il loro banale vivere. Ci ha tenuto a dirmi che sugli alberi da frutta vanno appese delle trappole per catturare e uccidere i calabroni che di quella frutta si nutrono, che sull’intera superficie del cortile d’entrata occorre dare più volte all’anno del diserbante, altrimenti tra la ghiaia nascerebbe l’erba. Lo stesso diserbante andrà dato anche di qua e di là alla base degli alberi (così muoiono anche uccelli e insetti), mentre contro le talpe ci sono metodi per la loro uccisione per salvaguardare l’orto. Mi ha chiesto se avevo un gatto, e alla mia risposta positiva si è sentito soddisfatto perché così avrebbe cacciato gli scoiattoli che a settembre vanno sugli alberi di nocciole e di noci, come se io avessi preso una gatta perché mi fornisse un’utilità. E’ andato avanti così per parecchie volte, ma gli ho spiegato che non avverrà nulla di ciò che mi ha suggerito di fare. Anzi, avverrà l’esatto opposto e che se ne facesse una ragione. Non sia mai, vero, che io debba raccogliere una prugna in meno delle 30 casse che le piante offrono. O un kiwi in meno, o una mela, una pera, una nocciola, una noce, una castagna. Non sia mai che dall’orto qualcuno si prenda un cetriolo, considerando che ho avuto la benedizione di mangiare cibi dell’orto in continuazione. No, l’uomo vuole tutto per sé, ritenendo che il principio di proprietà privata sia da applicare anche contro le mosche. Un animale è come un vicino di casa che sconfina e, come tale, va ricacciato nella selva. E’ un problema culturale molto serio che fa più danni di quanto si pensi; in una parola: Egoismo.

Non solo non ci sarà alcuna recinzione, ma per molte sere mi sono recata ad osservare quei magnifici animali, vedendo branchi di cinghiali, famiglie intere di caprioli, cervi dai palchi imponenti, tassi, volpi. E’ magnifico vederli avvicinare agli alberi carichi di frutta dai quali si sono già abbondantemente serviti uccellini e insettini vari. Loro raccolgono ciò che è caduto, ma io raccolgo direttamente dai rami e lancio sui prati apposta per loro. Quegli alberi hanno dato così tanta frutta estiva da essercene per tutte le creature, ed anzi io vengo dopo di loro. Le talpe vivranno facendo ciò per cui sono nate, i calabroni anche. Nessuna creatura verrà toccata ma verrà accolta e nutrita. Nessun filo d’erba dovrà più temere una sola goccia di diserbante. L’erba tagliata verrà raccolta e fatta asciugare in un fienile per nutrire gli animali in inverno, quando il bosco offrirà poco, e costruiremo un’area in cui depositarlo per loro insieme a frutta e semi. Passerò ore a guardarli e farò in modo che mi riconoscano. Li fotograferò. Li disegnerò. Li amerò.

Luna Piena

Dalla parte opposta al Sole, con un’età di 14,7 giorni, appare magnificamente illuminata e nel massimo del suo splendore. Guardandola ci si innamora di lei all’istante, per il fascino e il potere che esercita su di noi, su animali e piante, sull’intero Pianeta. E’ meravigliosa e altera, imponente, perfetta. Si trova a metà del suo ciclo ed offre il volto pienamente, senza titubanze, senza paure, guardandoci dall’alto e benedicendoci, osservandoci dritti negli occhi senza riserve. Questa fase è la più potente di tutte, portatrice del compimento di progetti, ricongiungimento tra anime che si cercano, realizzazione di idee e creazioni. Le facoltà psichiche sono al massimo. Nella serata di Luna Piena, le si può chiedere di allontanare da noi, portando con sé nella fase calante dei giorni a venire, ciò che non fa più per noi: persone, ricordi, situazioni, paure, abitudini. E’ il rituale di allontanamento e di guarigione della psiche che può essere svolto semplicemente lasciandosi inondare dai suoi potenti raggi o facendo un bagno in mare ed esponendoci al suo sguardo.

Ogni lunazione mensile ha inoltre un significato preciso.

Quella di Agosto è la Luna del Grano: si raccolgono i frutti della terra e si prepara il terreno al prossimo inverno, così come il nostro organismo si prepara alla stagione fredda.

Settembre, Luna del Raccolto: si allontanano le ombre della notte e si fa incetta di luce interiore.

Ottobre, Luna Rossa: i rami di foglie assumono tale colore, la linfa rallenta e si va incontro al sonno invernale. L’organismo deve essere predisposto per l’inverno assumendo sali minerali e sostanze energetiche.

Novembre, Luna della Neve: i lavori si svolgono al chiuso e nel silenzio. La campagna si ferma nel proprio letargo.

Dicembre, Luna Fredda: simboleggia l’arrivo del nuovo anno attraverso il simbolo della quercia che ha profonde radici nell’oscurità dell’anno trascorso e una chioma che si eleva nel cielo nuovo.

Gennaio, Luna del Lupo: purifica e rinnova, spazza via il passato e prepara al risveglio. Si attende il Sole per ricominciare.

Febbraio, Luna di Ghiaccio: l’inverno è quasi alle spalle e si ha fame di nuovi raccolti. E’ il passaggio dal sonno al completo risveglio primaverile, chiude e riapre un ciclo.

Marzo, Luna della Tempesta: la vita si rinnova, la luce riappare, la linfa torna a fluire nella vegetazione. Molti alberi cominciano a fiorire.

Aprile, Luna dei Nuovi Inizi: tutto si rinnova e così anche l’organismo umano che si ricarica energeticamente.

Maggio, Luna della Lepre: nascono creature domestiche e selvatiche. E’ la Luna dell’abbondanza, della fecondità e del latte materno, dei profumi, dei fiori. Tutto viene seminato e l’organismo umano si libera dagli stati depressivi.

Giugno, Luna dell’Idromele: la natura rigogliosa è al culmine del suo splendore. E’ tempo di sacralità.

Luglio, Luna del Fieno: si raccoglie e si conserva per i tempi a venire. Si fanno essiccare le erbe officinali.

Domani, giorno di Luna Piena, è dunque possibile esporre i nostri oggetti più cari ai suoi raggi e allunare l’acqua da bere. Tutto andrà esattamente per il verso che abbiamo desiderato.

X Agosto

Avevo una maestra dolce e sapiente, capace da sola di tenere in perfetto controllo e coinvolgimento una classe di ben 36 alunni. Erano decisamente altri tempi, tempi scanditi dall’apprendimento di molte meravigliose poesie che sarebbero rimaste nel nostro cuore per sempre, come se le avessimo imparate solo ieri.

Le stelle cadenti sono dette anche Lacrime di San Lorenzo, perché secondo un’altra credenza egli le avrebbe versate durante il suo supplizio. E proprio queste lacrime hanno ispirato Giovanni Pascoli per la sua meravigliosa ‘X Agosto’. Ero molto piccola, l’immagine di quella rondine non mi avrebbe più lasciata e presto sarei rimasta in attesa di quella bambola. Pascoli rievocava qui la morte del padre ucciso in un agguato. Così, le stelle sono sia messaggere di desideri che rimembranza di lacrime per un padre perduto troppo presto, come qualcuno di noi ha vissuto. Quel ‘pianto di stelle’ ha segnato la nostra esistenza per sempre. Dedico X Agosto a chi ha perso troppo presto un padre, a chi ha sperato sempre in un suo ritorno, a chi lo attende ancora oggi. Gli altri non potranno mai capire, nemmeno coloro che vorrebbero considerare i padri come non fondamentali.

San Lorenzo, io lo so perché tanto

di stelle per l’aria tranquilla

arde e cade, perché sì gran pianto

nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:

l’uccisero: cadde tra i spini;

ella aveva nel becco un insetto:

la cena per i suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende

quel verme a quel cielo lontano;

e il suo nido è nell’ombra, che attende,

che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:

l’uccisero: disse: Perdono;

e restò negli aperti occhi un grido:

portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,

lo aspettano, aspettano in vano:

egli immobile, attonito, addita

le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

oh! d’un pianto di stelle lo inondi

quest’atomo opaco del Male!

Luna Nuova

Méne, un termine di origine indoeuropea, da cui Mén, mese, e Mensis in latino. Dalla stessa radice Mé deriva anche Métron, la nostra unità di misurazione, perché anticamente le civiltà misuravano il tempo con le fasi lunari. Anche Méter, madre, identificava il potere protettivo dell’astro. La Luna, con il Sole, ha da sempre svolto un ruolo indiscutibile, perché rischiara la notte e perché, soprattutto, influenza i fenomeni e i comportamenti al di sotto di sé. A differenza del Sole, di natura maschile, attiva e calda, la Luna è femminile, passiva e fredda, e le sue diverse fasi: Luna Piena, Calante, Nuova, Crescente, incarnano le stesse fasi della vita: nascita, crescita, pienezza delle proprie potenzialità, contrazione, morte e poi rinascita. Nella tradizione mitologica greco-romana, essa veniva incarnata da tre distinte divinità:

  • SELENE – La Luna Piena, apportatrice di vita.
  • ECATE – La Luna Nera, simbolo di morte e rinascita e connessa al soprannaturale, capace di indovinare il passato, il presente e il futuro.
  • ARTEMIDE – Piccola falce di Luna Crescente, protettrice di bambini e animali, della natura incontaminata, della nascita, del germoglio, della rigenerazione. Anche se identificata con Diana cacciatrice, la sua funzione era di difendere boschi e selvaggina.

Allontanandoci dagli Astri, abbassando lo sguardo, ci siamo allontanati non dal loro potere ma dalla consapevolezza che esso continui eternamente ad esistere. Immergendoci invece in un contatto con la natura, ritrovando la nostra solitudine ed entrando in relazione col silenzio, alziamo lo sguardo e cerchiamola: essa ci guarda e ci conduce, perenne nella sua esistenza; nella sua fissità ci guida come a un marinaio in mare aperto. La sua influenza è potente e riguarda moltissimi ambiti, esiste un momento propizio per ogni cosa in relazione alle fasi lunari: le attività agricole, i lavori manuali, la riuscita negli intenti, l’umore, l’andamento della salute o dei malanni, dei comportamenti, la nascita e la crescita di ogni creatura. E’ una scienza di cui non si vuole parlare oggi, come di molte altre, ma conosciutissima da millenni. Solo l’arroganza di una specie umana ormai fortemente degradata ha potuto rinnegare ciò che da sempre è risaputo ed esistito. Cancellando tutto questo, l’uomo rinnega ciò che è stato creato e le sue Leggi, si erge egli stesso a Creatore elevandosi pericolosamente sopra un baratro che lo inghiottirà, la sua stessa esistenza è trattenuta da quel filo già creato per lui rispetto al quale egli nulla può. Osservo e ascolto la Luna da tempo, ne riconosco le fasi e gli effetti: tutto collima con la sua influenza. Domani sarà Luna Nuova ed è tempo di desideri. Da quando esprimo i miei desideri, con determinati rituali durante le diverse fasi lunari, essi si sono tutti avverati. Nessuno è rimasto indietro.

La Luna Nuova non si vede, è in posizione intermedia tra Terra e Sole e con quest’ultimo tramonta e sorge, ma la sua influenza è molto forte. Dopo la fine della fase di Luna Calante e prima della fase Crescente, essa simboleggia il momento zero, quell’attimo prima della rinascita, il momento in cui l’anima sta per entrare in un nuovo corpo per seguire le sorti della propria esistenza in una ulteriore possibilità. E’ un momento delicato: occorre riposare e non agire, ma ringraziare per ciò che è stato e per ciò che sarà. Tutto è favorito purché sia qualcosa di nuovo e rappresenti un cambiamento positivo nella propria vita, qualcosa di rigenerante. Con Luna Nuova, si piantano semi che germoglieranno in momenti futuri. Alzando gli occhi, dunque, e cercandola, lei ci parlerà.