E’ questo uno dei più struggenti canti bretoni sull’emigrazione. Io l’adoro nella versione di Denez Prigent, con le sue ‘erre’ bretoni. Terra selvaggia, gente selvaggia (come me). La sua interpretazione può essere vista e ascoltata su You Tube. La dedico a tutti coloro che hanno perduto un amore, in qualunque maniera. An Hini a Garan.
COLUI CHE AMO
Colui che amo, fin da quando s’era piccoli in casa,
fin da quando eravamo ognuno accanto all’altro
il mio cuore amava uno solo;
fin da quando ero piccola in casa, colui che amo.
Colui che amo l’ho perduto per sempre,
è partito lontano e non tornerà mai più.
Ed ecco che ora canto, canto le mie canzoni
ed ecco che ora canto, canto a colui che amo.
Colui che amo un giorno mi ha abbandonata,
è partito per paesi lontani, paesi che non conosco,
partito per paesi lontani a guadagnarsi il pane,
perduto, perduto un giorno colui che amo.
AN HINI A GARAN
An hini a garan, gwechall bihan er gêr
Pa oamp tostig an eil, an eil ouzh egile
Va c’halon ne gare, gare nemet unan
Pa oan bihan er gêr an hini a garan
An hini a garan, ‘m eus kollet da viken
‘Mañ degouezhet pell ha ne zistroio ken
Ha setu ma kanan, kanan keti ketañ
Ha setu ma kanan d’an hini a garan
An hini a garan, un deiz ‘n eus va losket
Aet eo d’ar broioù pell, d’ur vro n’an’vezan ket
Aet eo d’ar broioù pell da c’hounit e vara
Kollet, kollet un deiz, an hini a garan.