Ultimamente gli episodi sono aumentati in maniera esponenziale: penso a un’amica e lei, simultaneamente, mi chiama o mi invia un messaggio. Penso ad un collega, e questo mi scrive. Nomino un tizio e questo appare all’improvviso. Pianifico di chiamare per una data cosa, e il tipo della data cosa non mi permette nemmeno di fare il numero. Cinque-sei volte al giorno. Potrei stare ferma incrociando le braccia e limitandomi a pensare intensamente per far accadere un po’ questo e un po’ quello. Forse potrei farne un mestiere. Bello, da una parte, ma anche sconcertante, in quanto le apparizioni di chiamate, mail, sms, persone, fatti, collegamenti, avvengono simultaneamente. Non mi importa a quali conclusioni sia giunta la scienza, in quanto la scienza si muove nel noto, non nell’ignoto. Sto quindi studiando il fenomeno sul piano esperienziale e una cosa l’ho capita: il pensiero deve essere vero, non simulato. Il collegamento attraverso questa rete avviene solo ad una certa frequenza di pensiero, ovvero quando si sta pensando con un certo grado di interesse, di intenzione. E’ un pensare attivo e potente che evidentemente, per chi ne ha un po’ le facoltà, fa partire un messaggio che viene recapitato all’altro e gli fa ritenere di essere lui a pensare a me. Avviene una connessione e lui funge da ricevitore. C’è solo una persona che non mi chiama, benché la stia pensando intensamente da giorni e giorni, ma so che non vuole chiamarmi, quindi la sua intenzione è contraria alla mia. Però, mentre ci penso stando in piedi nel treno delle sardine del mattino, la sardina di fianco a me apre un’agenda che riporta una serie di cognomi e orari, come di appuntamenti, io sbircio sulla pagina e il primo cognome che appare è quello di questa persona. A casa, accendo la televisione e il cognome del tipo che parla è lo stesso, oppure appaiono una serie di persone-ponte con questa persona. Un po’ come se fosse questa persona a pensarmi, ma al tempo stesso a non volersi rivelare direttamente. Non so che fare, in questi casi, intanto potenzio il segnale e ci riprovo. Vedremo.
“L’energia segue il pensiero!” (cit.)
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