Entro in una casuale Feltrinelli di un centro commerciale dell’hinterland milanese e mi accorgo, sfogliando qualche libro con la solita curiosità che manifesto nei confronti delle librerie, che tra i poster dei volti più noti della letteratura e del giornalismo come Umberto Eco, Stephen King, Oriana Fallaci, Franz Kafka, Dario Fo, Pierpaolo Pasolini ecc., appaiono personaggi come Luciana Littizzetto o Roberto Saviano. Proprio così: di fianco a pietre miliari della letteratura vi sono personaggi grotteschi dei giorni nostri, che sfruttano la loro popolarità per diffondere e sostenere le proprie visioni politiche distorte o per buffoneggiare e pavoneggiarsi nelle televisioni italiane. Ma non ce l’ho solamente con loro, anzi ce l’ho soprattutto con la Feltrinelli, che dimostra una incerta sensibilità verso quella che è ed è stata la grande letteratura che ha saputo farci sognare e pensare, che ci ha raccontato le grandi storie e le utopie del nostro mondo, che ha nutrito e formato i nostri padri e noi stessi. Constato per questo che le case editrici di oggi, esattamente come le grandi etichette discografiche, non distinguono il grande pensatore, il grande filosofo o artista dal calciatore o dalla velina. Non ci resta, quindi, che confidare in noi, in noi soli, che siamo il punto di partenza e di arrivo della cultura nel mondo; siamo noi che decidiamo cosa leggere, cosa vedere, cosa imparare, cosa fare, e lo saremo sempre, nonostante facciano di tutto per appiattirci e omologarci!