AFFINITA’ E DISARMONIE

Vedevo spesso due tizi frequentarsi, una specie di colleghi di lavoro. Uno, perlomeno, mentre l’altro era uno di quelli che esistono nel palazzo ma non hai ancora capito cosa facciano, in ogni caso nulla a che vedere con me. Quest’ultimo aveva la fama di donnaiolo del più basso profilo, di quelli che in ascensore allungano bellamente le mani senza ritegno. Un morto di fame, insomma. Il primo, invece, era una persona da me stimata e considerata e mi domandavo spesso cosa i due avessero in comune, dato che una legge sostiene proprio che chi si frequenta ha qualcosa in comune. In genere non è il tempo libero, ma proprio il modo di concepire l’esistenza. Se uno è cretino, siate certi che lo è l’altro, altrimenti i due non potrebbero frequentarsi. C’è voluto solo del tempo per capire che anche il tizio che mi pareva di stimare altro non era che un secondo morto di fame, di quelli – peggiori degli altri – che ritengono che le donne esistano per fornire loro certezze sulla loro potenza sessuale. Scarsa, evidentemente. Ecco, cos’avevano in comune i due: due bavosi a caccia, con la lancia spuntata.

Il mio amato Schopenhauer scriveva questo, in proposito:

‘E’ stupefacente constatare con quale facilità e rapidità, nella conversazione, si rivelino l’omogeneità o l’eterogeneità dell’intelligenza e del carattere: ciò si avverte in ogni minima cosa. Gli individui con caratteri omogenei sentono subito e in tutto una certa sintonia che, che nel caso di una grande omogeneità, ben presto confluisce in una perfetta armonia, arrivando addirittura all’unisono. Con ciò si spiega, in primo luogo, perché la gente del tutto ordinaria sia tanto socievole e trovi dovunque così facilmente un’ottima compagnia. Con le persone fuori dell’ordinario accade l’inverso, e tanto più chiaramente quanto più si distinguono per qualche virtù; sicché nel loro isolamento a volte esse possono davvero essere contente di scoprire in un altro una fibra omogenea all’altro, per quanto piccola sia! Ognuno infatti può stare all’altro quanto l’altro sta a lui. Ormai dovrebbe risultare chiaro che gli uomini spiritualmente affini si trovano tra loro così rapidamente come se fossero attratti da un magnete: le anime simili si riconoscono da lontano. Certo si avrà occasione di osservare questo fenomeno assai più spesso tra gente meschina e scarsamente dotata; ma solo perché persone simili sono legioni, mentre le nature superiori, eccellenti, sono per definizione persone rare. Quindi, se in una grande associazione costituita per fini pratici, due furfanti matricolati si incontrano, essi si riconosceranno così prontamente come se inalberassero un’insegna e presto faranno lega per progettare frodi e tradimenti. Analogamente, se immaginiamo per assurdo una grande comunità di persone tutte molto sagge e intelligenti, con l’eccezione di due imbecilli presenti nel gruppo, questi si sentiranno attratti l’un l’altro dalla simpatia e ben presto ciascuno dei due si rallegrerà dentro di sé di aver incontrato almeno una persona ragionevole. E’ davvero sorprendente constatare come due individui, specialmente quando si tratta di persone moralmente e intellettualmente arretrate, si riconoscano a prima vista, cerchino in ogni modo di fare conoscenza e tutti giulivi si salutino amichevolmente come fossero vecchi conoscenti; tutto questo è così stupefacente che si è tentati di credere, secondo la dottrina buddhista della metempsicosi, che quei due siano stati amici in una vita precedente’.

(Si, è proprio il caso di quei due).

2 risposte a "AFFINITA’ E DISARMONIE"

  1. Ho conosciuto anche io persone che si frequentavano e non capivo perche’, poi analizzando bene erano come il Gatto e La Volpe di Pinocchio.Gli stupidi si frequentano perche pensano di avere un vasto pubblico.
    Persone che credevo amici ,uomini intendo, che invece pensavano solo a mettersi delle “tacche sulla cintura” per dimostrare la loro potenza sessuale con le donne.La totale mancanza di intelligenza h.a fatto si che li lasciassi andare per la loro strada,non c’era motivo di incontrarli o frequentarli.
    Mi pare che Schopenhauer diceva anche”Gli uomini volgari hanno inventato la vita di societa’ perche per loro e piu facile sopportare gli altri che sopportare se stessi”.
    ” Toccare con gli Occhi Sentire con la Mente parlare con il Cuore”. questo e’ il mio pensiero.

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