Si è ormai concluso il periodo in cui risultava più facile vedere gli sciami meteorici, ovvero le stelle cadenti. Nelle estati più lontane, l’appuntamento per scrutare il cielo e catturare quegli eventi era molto atteso. Andavo con un gruppo di amici e amiche in luoghi buissimi, a sdraiarci per terra e, immancabilmente dopo pochi minuti, il cielo si riempiva di guizzi istantanei, uno dietro l’altro, fino a non saper più dove guardare. Esprimevo sempre dei desideri, anche se devo dire che nel giro di poco tempo nemmeno ricordavo più quali desideri avessi espresso, quindi non ero in grado, nel resto dell’anno, di poter dire se si fossero avverati o no. Evidentemente non erano così importanti, solo piccole cose, forse.
Poi, due estati fa, ho volutamente scelto di non chiedere assolutamente nulla. Era un buon momento, quello, e non ritenevo di aver bisogno d’altro, in quanto sarebbe apparso egoistico. La scorsa estate, invece, sono rimasta in posizione per così dire ‘neutra’. Mi sono letteralmente incantata di fronte a quel meraviglioso spettacolo, sentendomi un puntino nei confronti di un cielo che poteva essere toccato, con milioni di stelle visibili a occhio nudo, le costellazioni in evidenza perfettamente riconoscibili, un creato da togliere il fiato!
Questa estate, avevo qualcosa da chiedere. Eccome se ce l’avevo! Ho pensato che fosse giusto farlo, perché in qualche modo l’Universo doveva pur conoscere i miei desideri, e doveva conoscerli in maniera esplicita per potersene occupare. Così, ho atteso che arrivassero le sere giuste, ma per l’intero periodo, benché le giornate fossero state più o meno serene, ecco che il cielo si copriva e rendeva invisibili le stelle. Quelle piccole lucciole sfavillanti intendevano nascondersi da me, stavo col naso all’insù ma niente da fare. Nessun baluginio improvviso, nessuna accelerazione all’impazzata, che pure ci sarà stata ma senza che mi fosse permesso vederla. Come ho interpretato il tutto? In questo modo: l’Universo desidera che io accetti ciò che riterrà di darmi, senza chiedere nulla da parte mia, perché lui sa cosa è bene per me. Farò così, con grande gioia, mi affiderò alla sua antichissima saggezza.