Amo la pioggia da sempre, ed ero una bambina quando mi sedevo a gambe incrociate davanti alla finestra del balcone ad osservare per ore le grandi piogge autunnali e serali. Seguivo le sferzate d’acqua sui vetri e i rivoli che confluivano di qua e di là. Avrei voluto trascorrerci l’intera esistenza, ad osservare la pioggia, ed è ancora così. Amo il cielo plumbeo e pesante, ricco di umidità e di promesse d’acqua, quando si percepisce cosa sta per accadere ma ancora non accade. E’ quella luce magica, quella copertura di nuvole basse, quel preciso dosaggio di grigio ad affascinarmi. Quando avviene, la mia mente si libera e i miei pensieri si aprono in un totale equilibrio con la natura. Respiro profondamente e mi inebrio. E poi ha inizio la danza sacra: milioni di gocce piccole, o grandi, ciascuna con una propria forma e una propria origine, ciascuna con la propria missione, in una discesa a capofitto e in uno splash da qualche parte ad offrire nutrimento vitale. Seguo l’insieme socchiudendo gli occhi, ma seguo anche singole gocce alzando lo sguardo o fissando 10 centimetri quadrati di terreno. E ciò che accade in quei dieci centimetri quadrati non è mai la stessa scena ma milioni di scene che si susseguono. Un meraviglioso miracolo della natura. La pioggia, nelle sue diverse forme, ha un suono che per me è pace e felicità, il ticchettio sulle foglie di un bosco, o su una spiaggia, su un tetto come sull’asfalto, quella continuità che abbassa i battiti del mio cuore e regolarizza il respiro e mi ricongiunge a tutte le divinità. Il profumo, durante e dopo, è ciò che non ha dovuto essere inventato perché esiste, perché esisterà sempre con la stessa intensità e peculiarità, perché in un attimo ci riporta bambini a giocare per strada e a correre a ripararci ridendo. E’ pura poesia.
La pioggia non è tristezza, come molti ritengono, ma introspezione e ascolto di sé. Solo chi sta bene con il proprio ascolto interiore può amare la pioggia, anche se essa dura giorni e giorni, perché ha bisogno di appartarsi in un angolo ad osservarla per sentirsi. La pioggia non può essere compresa da tutti.
E’ una grande manifestazione dell’esistenza di un Creatore; non il sole, ma la pioggia. Ed io la amo profondamente.
Mi piace la pioggia soprattutto a fine giornata lavorativa: mi trasmette la sensazione di purificazione, rigenerazione. Come se lo sporco che si accumula nell’anima durante la giornata, possa scivolare giù dal corpo e sciogliersi nell’ acqua piovana.
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Benvenuto Francis, belle le tue parole. L’acqua purifica, ma vogliono farci temere la pioggia come il peggiore dei mali.
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Sono come te…..
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Non ci crederai ma siamo in tanti. E’ un amore viscerale che solo noi sappiamo comprendere. Grazie di avermi letto.
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non potevo esprimermi meglio
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Grazie cara, c’è una connessione tra chi ama la pioggia.
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