Copio questo articolo di Claudio Lauretti:
‘Macario, era un toro di circa 4 anni, dall’animo nobile, animo buono, che fin dai primi anni di vita è emerso. Il toro buono ha sempre dimostrato una volontà pacifica, infatti gli allevatori facevano fatica anche a farlo allenare, per prepararlo poi alla “morte“, ovvero alla Corrida. Mentre leggevo la sua storia mi sono chiesto cosa gli passava per la testa a Macario, molto più intelligente di quegli “uomini” spietati che lo vedevano solo come un “oggetto lussuoso porta denaro” da preparare al combattimento.
Quel giorno arrivò.
Macario entrò nell’arena. Tutta la folla che urlava, lui che si guardava intorno, entrando molto lentamente. Insieme a lui entrarono i tre toreri seguiti dalle rispettive cuadrillas. Per chi non lo sapesse ogni cuadrilla è composta da due picadores a cavallo, tre banderilleros e “alcuni incaricati a ritirare il corpo del toro una volta morto”. Ogni corrida è divisa in tre parti chiamate tercios che sono scanditi dal suono della banda e soprattutto dal clarino. Solitamente in ogni spettacolo taurino vengono uccisi sei tori, due per ogni torero. Macario era il primo. Con tutto che stavano infierendo sul suo corpo, lui non si mosse di un passo, con i tre toreri che lo guardavano. Il suo sguardo diceva chiaramente “perchè mi fate questo“, la risposta è stata ovvia. Il tempo passava, lo spettacolo non andava avanti, lo hanno abbattuto, senza alcuna pietà, senza alcuna compassione.
Questa è l’umanità che vogliamo? Questo è il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli? Questo è il futuro che vogliamo per tutti gli esseri viventi?
Dobbiamo smetterla di compiere questi crimini, non abbiamo bisogno di realizzarsi uccidendo altri esseri viventi, ne questo può essere giustificato da una qualsivoglia profitto o tradizione, perché proprio come il toro e tutti gli animali che quotidianamente uccidiamo, moriremo anche noi uomini. La giustificazione dell’esistenza ancora oggi di questi spettacoli con un ‘argomento che la corrida fa parte delle tradizioni secolari di alcuni popoli, non regge, non può reggere e non deve reggere più. Fermiamo la Corrida, fermiamo la corrida, fermiamo questa tradizione inutile e stupidamente crudele.’
Ecco, in questo blog io e Samuel daremo molta voce a queste creature, con la speranza che chi vorrà leggerci, e non si sia mai posto certe questioni, cominci a porsele. La pratica della corrida è un esempio di idiozia dell’uomo che considera se stesso come dominante su altri esseri, ma soprattutto fa orrore pensare che ci siano uomini che sentano di aver compiuto un’impresa quando, dotati di armi, circondano un toro per ucciderlo e non riescano a provare compassione guardandolo negli occhi. Noi non vogliamo partecipare ad alcun genere di violenza verso chiunque, non vogliamo considerarci superiori, non accettiamo di dover dominare sugli altri.
La Corrida va A B O L I T A senza se e senza ma, e a quei tori va chiesto perdono per non averli saputi comprendere.