Abbondanza

Abbiamo voluto fortemente che a Fairy House ci fossero delle arnie; la varietà di piante e di essenze qui è tale, infatti, da rappresentare un meraviglioso habitat per le api. Così, scelte le casette e tutti i componenti di cui nemmeno sapevo dell’esistenza, acquistati nuclei di api con api regine di diversa provenienza che, come ho scoperto, determinano miele di diversa qualità, abbiamo chiesto loro, semplicemente, di fare ciò che sapevano di dover fare. Senza fretta, senza sfruttamento alcuno, senza aspettarci nulla più del minimo che avremmo comunque considerato una benedizione, per noi e per loro stesse. Le ho osservate crescere le loro covate e lavorare instancabili fino a che, dopo solo un mese, i telai erano così zeppi di miele da esplodere. Pare, infatti, che nonostante la siccità questo sia un anno buono per la produzione, dopo che alcune annate precedenti lo erano state meno, e noi non ci aspettavamo di sicuro questo successo sin dai primi tempi. Il giorno della raccolta del miele, abbiamo lavorato insieme all’apicoltore che ci segue e che estrae materialmente i telai con l’ausilio dell’affumicatore che allontana le api momentaneamente. Lui passava a noi i telai, e noi ne raccoglievamo il contenuto in un grande bidone apposito. Non appena si aprono le celle, esagoni perfetti, il miele gronda a non finire. Non immaginavo che in un solo mese la produzione fosse così elevata! Abbiamo avuto l’accortezza di lasciare del miele sui singoli telai, che occorrerà per nutrire i nuovi piccoli, e ho raccolto personalmente tutte le giovani api cadute per rimetterle dove era il loro posto. Sapendo quale era la mia intenzione, nessun adulto mi ha mai punto, e non avevo alcuna protezione 😊

Abbiamo anche recuperato un alveare di api selvatiche che ronzava all’interno di una canna fumaria di una vecchia casa abbandonata. La quantità di miele che avevano prodotto era stupefacente, e abbiamo posizionato il nucleo in una nuova arnia tutta per loro.

Ecco quindi il primo Miele delle Fate, di acacia perché questo albero molto diffuso da queste parti fiorisce tra marzo e aprile. I telai sono stati poi riposizionati, ed ora le api stanno lavorando di nuovo per donare tra poco il miele di castagno, più scuro e più forte, ricchissimo di proprietà. Il mio desiderio, il prossimo anno, è di ottenere il miele di rododendro, quello di lavanda e di girasole. Dopodiché, con la cera d’api produrrò le candele e le creme per le mani e il viso. Raccoglierò anche la propoli e il polline e ne farò ampolline preziose per la salute. Il prossimo anno, il numero di arnie aumenterà e ne metteremo altre in altri terreni, perché tutto questo è semplicemente emozionante.

Mi piace pensare di fare la mia parte nella salvaguardia degli insetti impollinatori, così importanti per l’eco sistema stravolto dall’uso di veleni ovunque. Si stima che le circa 50.000 api che costituiscono ogni singolo alveare, si posino su 10 milioni di fiori. Anche su un balcone di città, però, o in un pezzettino di terreno qualsiasi, si può creare una zona-rifugio per loro coltivando fiori nettariferi, frutti e piante aromatiche: basilico, pomodori, rosmarino, fragole, meloni, e altro, da cui bandire ogni pesticida. Questa zona offrirà loro un habitat sicuro e un nutrimento secondo i loro bisogni. Gesti come questo, riconnettono alla natura e al suo fluire, secondo un ordine cosmico elevato e da rispettare ad ogni costo, facendoci sentire costruttori di santuari.

4 risposte a "Abbondanza"

  1. Dice bene il .Maestro: “Dovete essere come laboriose api che scelgono attentamente dove posarsi, e non come mosche che si posano dappertutto”

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