Stop all the clocks

CLOCK

Ci sono opere capaci di toccare le nostre corde più profonde, e sono quelle più malinconiche, che parlano di perdita. Una delle più belle poesie mai scritte sulla perdita di una persona amata è senza dubbio ‘Funeral Blues’, di Wystan Hugh Auden, poeta inglese del ‘900. Questo componimento è così bello, così intenso, così spiazzante..

Lo pubblico perché sia conosciuto e apprezzato da chi non lo conosce.

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

Incrocino aeroplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.

Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.

Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l’oceano e sradicate il bosco;
perché ormai più nulla può giovare.

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent he dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves, 
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.

The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.

Quell’uomo, forse l’amore di Auden, era per lui tutto (il mio Nord, il mio Sud, ecc.), e con la sua morte nulla ha più senso: gli oceani, quindi, possono essere svuotati, le stelle spente, la luna può essere tolta. Tutto si fermi per questo, tutto smetta di essere, perché nulla potrà più essere.

‘pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto’. I due punti, tra la prima e la seconda frase, determinano una pausa amara. Si percepisce la disperazione di chi è sopravvissuto con questo enorme dolore.

DAVVERO MAGNIFICA.

4 risposte a "Stop all the clocks"

  1. 1 Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
    nessun tormento le toccherà.
    2 Agli occhi degli stolti parve che morissero;
    la loro fine fu ritenuta una sciagura,
    3 la loro partenza da noi una rovina,
    ma essi sono nella pace.
    4 Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
    la loro speranza è piena di immortalità.
    5 Per una breve pena riceveranno grandi benefici,
    perché Dio li ha provati
    e li ha trovati degni di sé:
    6 li ha saggiati come oro nel crogiuolo
    e li ha graditi come un olocausto.
    7 Nel giorno del loro giudizio risplenderanno;
    come scintille nella stoppia, correranno qua e là.
    8 Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
    e il Signore regnerà per sempre su di loro.
    9 Quanti confidano in lui comprenderanno la verità;
    coloro che gli sono fedeli
    vivranno presso di lui nell’amore,
    perché grazia e misericordia
    sono riservate ai suoi eletti.
    (Libro della Sapienza, cap. 3)

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