Una sedia per l’anima

UNA SEDIA PER L'ANIMA

Questo è un bellissimo libro di Gary Zukav, che consiglio di leggere a chi già non lo conosce. Ho letto molto, sul tema dell’anima, in questi anni, a partire dai classici della filosofia orientale. Devo dire, però, che Zukav ha descritto la legge del karma in un modo molto profondo, che mi ha toccata. La dinamica del karma è riflessa nella terza legge del moto: “A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. La legge del karma è però una dinamica energetica impersonale, mentre dal punto di vista della personalità si può sintetizzare così: ‘l’energia dell’intenzione torna verso colui che ha provato l’intenzione stessa’.

Il karma non è una legge morale, è un riequilibrio di forze positive o negative che vanno e vengono tra chi compie azioni, ma ancor prima sul piano delle intenzioni. Ad esempio, quando riceviamo una cattiveria da qualcuno, quando qualcuno ci fa del male, ci ferisce, compie un’azione malevola nei nostri confronti, faremmo bene a non giudicarlo. Questo perché, secondo la legge, alla sua anima risulta necessario compiere quell’azione per sanare se stessa. La sua anima ha bisogno di fare quell’esperienza, e anche se il male lo ha fatto a noi, è a se stesso che lo sta facendo, e attraverso l’elaborazione di questo riequilibrerà qualcosa del passato. Di fronte al male ricevuto, la prima reazione, oltre al dolore, è la rabbia. Ma Zukav spiega come la rabbia sia un sentimento che non appartiene all’anima, in quanto a questa appartiene per nascita solo l’amore. La rabbia, inoltre, genera anch’essa karma negativo, che andrà riequilibrato con un’ulteriore esperienza che ci farà nuovamente soffrire.

Avevo intenzione di scrivere un post rabbioso, e alcuni amici che sanno attraverso cosa sono passata, lo avrebbero giustificato. Ma non voglio essere una persona cattiva, mi piacerà sempre pensare che non ci fosse un’autentica intenzione di farmi del male, e se anche fosse così, non ci sarà da parte mia. 

Dobbiamo pensare che nessun’anima felice farebbe spontaneamente del male ad un’altra. Se ciò avviene, si tratta di una persona con un’anima infelice, e di quell’anima noi dobbiamo avere compassione. E nel provare compassione, noi sentiamo che gli stiamo inviando il nostro aiuto, e che se ciò che ci ha fatto doveva servirgli ad un livello molto profondo, ebbene ce ne facciamo carico. Evidentemente doveva avvenire così, dovevamo servire a questo. Se la si pensa così, ci si sente colmi di gioia, pur soffrendo.

10 risposte a "Una sedia per l’anima"

  1. Infatti, per dirla con Socrate, “nessuno compie il male volontariamente”: il male (e quindi la sofferenza e poi la violenza) sono generati dell’ignoranza (come sostengono i fratelli Buddhisti) e solo questa consapevolezza può essere l’inizio di un percorso di reale miglioramento.

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  2. condivido ciò che scrivi. Colui che perpetra il male scientemente ha già nel far questo la sua punizione, perche il cuore è fatto per il bene. L’anima quindi soffre e la persona ritengo si imbruttisca in tutti i sensi, nello sguardo, nel fisico, nelle parole…nello spirito stesso. La punizione di colui che fa del male è alla fine il ritrovarsi solo e abbrutito.

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  3. Leggerò senz’altro il libro che consigli, cara Roberta. Mi è molto difficile non sentirmi ferita (offesa?) dopo uno sgarbo, una risposta scortese, un tono aggressivo o villano. Colpa senza dubbio del mio ego, ancora troppo grande. Lavoro costantemente per ridimensionarlo, a vantaggio del mio sé gioioso. Namastè.

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    1. Che cara che sei, Gabriella. Il tuo commento mi disarma, perché parli di sgarbo e tono scortese. Poi ci sono i grandi torti, da parte di farabutti patentati. Grazie per esserti iscritta, spero di essere sempre all’altezza di persone pure come te.

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  4. vero, e’ vero anche che a volte quando ci viene fatto del ” male ” ci fa anche riflettere sulla ns poszione e magari correggerci o migliorarci, a volte anche in modo brusco gli altri che ci fanno da specchio, rivelano parti di noi un po’ nascoste, x cui visto da un altro punto di vista, e’ sempre un esperienza che ( per chi vuole asacoltarsi ) aiuta a crescere.

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    1. E’ verissimo, certe esperienze ti fanno scendere nella profondità dei tuoi abissi, nella quale non eri in grado di andare prima. Quindi, dispiaceri, delusioni e sofferenze ti fanno evolvere molto più velocemente. Sono le migliori prove che ci vengono date, e se dapprima si pensa che siano una prezzo pesantissimo da pagare, un giorno ci si rende conto che si è divenuti di gran lunga migliori di come si era. Un bacio.

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  5. ciao Roberta, sono una ‘ esordiente del web ‘, imbarazzata e timorosa per la propria privacy, desiderosa di leggere ‘cose’ che mi aprano la mente ed il cuore e che riescano ad aiutarmi…
    là dove fallisco ogni giorno nonostante gli sforzi….lella

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